Giro d’Italia 2023, i favoriti dopo la seconda settimana: Roglič ha la grande occasione, Thomas è lo sfidante principale, Almeida e Caruso vanno per il colpaccio

I giorni di corsa al Giro d’Italia 2023 sono ormai quindici, i due giorni di riposo sono praticamente alle spalle e tutto è pronto per quella che è la fatidica “ultima settimana”. In questa edizione le ultime 6 tappe sono quantomai attese, visto che, in chiave classifica generale, finora alla Corsa Rosa è successo davvero poco, ad esclusione di quanto visto nelle due cronometro individuale. Peraltro, il Giro ha perso strada facendo grandissimi protagonisti, come Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) e Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Così, la lista dei pretendenti al Trofeo senza Fine è andata accorciandosi e i corridori rimasti in gara con ambizioni di classifica hanno preferito gestire le energie, in vista proprio di questa ultima settimana.

Dal momento in cui i corridori torneranno in gara alla conclusione di Roma ci sono due tappe di alta montagna, una – quella del Vajont – molto complicata, una frazione per velocisti, la cronoscalata del Lussari e, appunto, la passerella finale nella Capitale. Sei giorni di corsa, quindi, con un menù decisamente variegato: chi vorrà provare a marcare differenze in classifica, avrà sicuramente modo di farlo.

Favoriti Maglia Rosa Giro d’Italia 2023

Come una settimana fa, sulla griglia di ripartenza davanti a tutti c’è Primož Roglič. Lo sloveno della Jumbo-Visma ha passato l’intera seconda parte di Giro ben coperto nella pancia del gruppo, uscendo indenne dai guai che la strada ha messo sotto le ruote dei favoriti e trovando conforto in una condizione generale in crescita per quel che riguarda la sua squadra. I “calabroni” sono una delle due formazioni ancora al completo e hanno in organico corridori che potranno risultare molto importanti nell’arco delle ultime 6 giornate di gara. Lo sloveno ha dalla sua la crono del Lussari, dove sarà sostenuto anche da un tifo che si preannuncia eccezionale, ed è vicinissimo in classifica al suo rivale principale, Geraint Thomas, tanto che i due ripartiranno praticamente appaiati e che persino gli abbuoni previsti lungo il percorso e all’arrivo potranno risultare importanti.

Thomas, quindi. Il gallese è rimasto il capitano unico della Ineos Grenadiers e ora ha quel che resta della squadra al suo servizio. Non c’è più Filippo Ganna, oltre a Geoghegan Hart, e Pavel Sivakov ha qualche acciacco da assorbire a seguito delle cadute: Thymen Arensman e Laurens de Plus saranno però risorse di grande spessore da spendere lungo le salite di questa ultima settimana. Per quel che riguarda la cronometro finale, da vedere come il gallese riuscirà a gestire le pendenze del Lussari, che sulla carta sembrano favorire Roglič: per questo, il britannico è chiamato a fare qualcosa di “alternativo” prima dello sforzo da affrontare per scalare il Lussari. Per quel che si è visto finora, la condizione di Thomas pare solida e lui stesso ha dichiarato prima del Giro che avrebbe puntato ad arrivare al massimo per il finale della Corsa Rosa.

Riparte giusto qualche secondo più indietro rispetto a Roglič e Thomas il portoghese Joao Almeida. Il portacolori della UAE Team Emirates è l’emblema della costanza e sembra aver messo a posto anche la questione-discesa, fondamentale che in passato gli aveva causato qualche problema. In salita non pare dotato di capacità di scatto che possa mettere in difficoltà, anche se nell’ultima frazione prima del riposo, verso Bergamo, è stato proprio lui ad accelerare, costringendo gli altri uomini di classifica a rispondere. La squadra a sua disposizione è di qualità, con Jay Vine che è ormai uscito di classifica e che potrà comunque rappresentare un appoggio significativo in salita. Il lusitano dice che già un posto sul podio lo farebbe felice, ma se la strada gli aprirà possibilità diverse, sicuramente non se le lascerà scappare.

Le speranze italiane sono riposte tutte in Damiano Caruso. Il siciliano è stato fin qui impeccabile, è andato molto bene nelle due cronometro ed è tutto sommato molto vicino ai grandi favoriti rimasti in gara. Dalla sua c’è l’esperienza e la capacità di gestire energie nella terza settimana di un Grande Giro. Inoltre, la sua Bahrain Victorious ha una squadra che sta viaggiando davvero molto forte su tutti i terreni: Santiago Buitrago può essere un ottimo appoggio in montagna, così come Jack Haig, anche se nel caso dell’australiano c’è da vedere se e come saranno stati assorbiti i colpi presi nella caduta di qualche giorno fa. La formazione è salita anche in pianura e discesa e l’ipotesi di un attacco corale, nelle tappe più dure che restano, non sembra particolarmente peregrina.

Per la vittoria finale, il discorso sembra esaurirsi qui, dato che Andreas Leknessund (Team DSM) non sembra avere le caratteristiche necessarie per tenere botta su salite lunghe ed esigenti come quelle che attendono i corridori nei prossimi giorni. Gli altri uomini di classifica, ovvero Lennard Kämna (Bora-hansgrohe), Eddie Dunbar (Jayco-AlUla) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) hanno ritardi già significativi, così come il già citato Arensman, che dovrebbe essere risorsa spendibile dalla Ineos in chiave-Thomas, ma che è pronto comunque a prendersi le sue responsabilità se il momento lo richiederà. Per tutti loro, però, lo scenario più probabile per questa ultima settimana dovrebbe essere la lotta per le posizioni di classifica sotto il podio.

In quest’ultimo discorso potrebbe provare a rientrare anche Hugh Carthy (Ef Education-EasyPost), che ha perso molto tempo a cronometro, ma che in salita è corridore che sa farsi rispettare. Difficilissimo, infine, che un passista come Bruno Armirail (Groupama-FDJ), arrivato in Maglia Rosa all’inizio della terza settimana a seguito di una fuga, possa rimanere coinvolto nel discorso classifica generale, date le sue caratteristiche.

QUI LA CLASSIFICA BIG AL TERMINE DELLA SECONDA SETTIMANA

Borsino dei Favoriti Giro d’Italia 2023

***** Primož Roglič
**** Geraint Thomas
*** João Almeida
** Damiano Caruso
* Thymen Arensman, Eddie Dunbar, Lennard Kamna, Thibaut Pinot

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